Cari amici ben ritrovati,
oggi Vi parlerò di un argomento piuttosto particolare: i soprannomi dei comuni irpini, noti anche come “blasoni popolari”.
Si tratta di parole o motti, di natura canzonatoria, che una comunità attribuisce ad un altra comunità più o meno vicina.
Ogni paese irpino, come qualunque altro comune d’Italia, ha il suo e ho pensato di fare cosa gradita ricordando i blasoni di tutti i comuni irpini.
In particolare oggi approfondiremo i comuni irpini della Valle Ufita e della Baronia.
I soprannomi dei comuni Irpini: etnici e blasoni popolari
Accanto al nome, spesso si accompagna un ulteriore appellativo, il soprannome che con tono scherzoso, o anche polemico, definisce o identifica ulteriormente le caratteristiche di una specifica comunità. Questi appellativi vengono definiti scientificamente dagli esperti “etnici” o “blasoni popolari”.
Gli etnici
Per etnico s’intende un aggettivo che definisce in forma popolare, anche dotta, gli abitanti di una determinata città, paese o regione. Per esempio “Irpinia” o “Irpini” è un etnico. Ricorda il nome di una popolazione sannitica che si stanziò nella nostra terra prima dell’arrivo dei romani. Il nome deriva dall’osco – sannitico “hirpus”, che significa lupo, il quale era considerato un animale totemico sacro a Marte.
I blasoni popolari
Per blasone popolare, invece, si intende una parola o un motto, di natura canzonatoria, che una comunità attribuisce ad un altro gruppo etnico vicino. Tutti i paesi della nostra Provincia nel passato, e in parte ancora oggi, sono “catalogati” con uno o più blasoni popolari. Sono nomignoli scherzosi, che tendono a deridere gli abitanti dei paesi.
I blasoni popolari degli irpini
Dalla pubblicazione, si evince che ogni comune ha almeno due – tre “blasoni popolari”.
Di seguito ve ne propongo almeno uno per comune, e non sempre quello più noto.
Ve li presento per zone geografiche o aree storiche.
Chi volesse ampliare il discorso può tranquillamente consultare il piccolo opuscoletto.
La zona dell’Arianese
Iniziamo la nostra carrellata di soprannomi dei comuni irpini dalla zona dell’Arianese:
Ariano Irpino (arianesi) – Zompafuossi (per la posizione accidentale del terreno, per il loro essere sfuggenti o inafferrabili); Casalbore (casalboresi) – Zellùsi (tignosi, pretestuosi); Montecalvo Irpino (montecalvesi) – Mbriacùni (beoni); Greci (grecesi) – lenguastorte (per la lingua diversa); Montaguto (montagutesi) – Mangiacòteca (mangia cotenna di maiale); Savignano Irpino (savignanesi) – Mangiachecozze o Cucuzzàari (produttori e mangiatori di zucche); Villanova del Battista (villanovesi) – Purcarìa (storpiando l’antico nome di Polcherino); Zungoli (zungolesi) – Pezzienti (poveri).
La Baronia, i paesi della Baronia di Vico o Trevico
Continuamo con i soprannomi dei comuni irpini della Baronia:
Trevico (trevicani) – Caputuoste (cocciuti); Flumeri (flumeresi) – Affumecàte (che vivono nella nebbia); Carife (carifani) – Mbastacréta (modellavano caraffe di creta); Castelbaronia (castellesi) – Segacòrne (per la produzione di oggetti con corni di buoi e montoni); San Nicola Baronia (sannicolesi) – Peparulàri (per la produzione di peperoni); San Sossio Baronia (sossiani) – Capegruosse (teste grosse); Scampitella (scampitellesi) – Scasciacallàre (irosi e rompi tutto); Vallata (vallatesi) – Lenguestorte (per la parlata unica praticata nel posto); Vallesaccarda (vallesaccardesi) – Mangiapatàne (per la produzione di patate).
La Valle dell'Ufita
Completiamo questo nostro giro sui soprannomi dei comuni irpini della Valle dell’Ufita:
Bonito (bonitesi) – Migliazzàri (si cibavano di migliazza, pizza di farina di miglio, imbottita di ciccioli di maiale, o polenta); Fontanarosa (fontanarosani) – Cacallèrta (precipitosi, pigri al punto da infastidirsi anche al solo calarsi le brache); Frigento (frigentini) – Nasipizzùti (dal naso affilato dal freddo che imperversa nel paese che è situato ad alta quota); Gesualdo (gesualdini) – Menestràri (per l’abbondante produzione di verdure); Grottaminarda (grottesi) – Votacòppela (voltagabbana, perché cambiarono il loro patrono: da San Giacomo a San Tommaso d’Aquino) – Trainieri (carrettieri) – Zingari (sia per l’origine nomade, venditori o girovaghi, sia anche per il carattere irascibile); Guardia Lombardi (guardiesi) – Ciangulùni (bracaloni, sciattoni; semplicioni);
Melito Irpino (melitesi) – Mangiaruospi (per l’abbondanza di rane nel corso del fiume Ufita che attraversa il paese); Mirabella Eclano (eclanesi) – Li ebbrèi (taccagni); Rocca San Felice (rocchesi) – Mufetàri (dal maleodorante odore della Mefite); Sant’Angelo all’Esca (santangiolesi) – Orgiùti (gozzuti, il diffuso difetto era attribuito all’ingestione di un’acqua locale che conteneva una sostanza nociva); Sturno (sturnesi) – Ruospe re pandàne (rospi di pantano) – casalesi (dall’antico nome del paese); Villamaina (villamainesi) – Trippeggiàlle, Trippesciàlene (perché mangiatori di una qualità di pere che somiglia alla trippa, cioè sacca dello stomaco, e diventano gialle d’inverno).
Finisce qui la nostra prima carrellata di soprannomi.
Vi aspetto al prossimo appuntamento per parlarvi ancora dei soprannomi dei comuni irpini.
Per gli altri comuni:
I soprannomi dei comuni irpini: Alta Irpinia e Terminio – Cervialto
I soprannomi dei comuni irpini: Partenio, Serinese – Solofrana, Vallo di Lauro – Baianese
Blogger Grottaminarda. La Pro Loco Grottaminarda nasce nel 1980 per favorire la conoscenza, la promozione e la valorizzazione della cultura e l’identità grottese.
Il referente per Grottaminarda e per la Pro Loco Grottaminarda sarà Raffaele Masiello, un appassionato della storia grottese, e irpina in generale, che ha collaborato a vari progetti culturali, sia per il proprio paese, sia per i paesi limitrofi.
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