il falò di San Giuseppe

Il falò di San Giuseppe e il calore della tradizione

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il falò di San Giuseppe
fonte: Instagram@nicolesalierno

La sera del 18 Marzo, sin da tempi antichi, a Villamaina si svolge il rito del falò di San Giuseppe. Momento atteso per tutto l’anno dall’intera popolazione. Come ben sappiamo tutti , il falò  è un termine che deriva dal greco .ϕανός (lampada), fuoco che produce una gran fiamma, ma di limitata durata,  per segnalare una festa, un rito  d’allegrezza. Nel nostro paese rappresenta, in primis,  un segno di devozione nei confronti del Santo, ma anche un momento di festa , di allegrezza e di folclore. L’intera comunità si anima, piccoli ,giovani e adulti si dedicano ai preparativi per la sera. Dalla preparazione del falò , alla magia dei sapori delle tradizionali zeppole di San Giuseppe.

Nel nostro borgo le zeppole ‘alla villamainese’ sono quelle a forma di taralli, con l’impasto fatto di patate,lievito e farina, successivamente fritte e poi insaporite con tanto zucchero e cannella.  Il termine Zeppola: ciambella o pasticcino di varia composizione, cotto al forno o fritto, tipico nelle regioni meridionali , probabilmente  deriva da ‘di Zeppe’, diminuitivo  di Giuseppe, in quanto secondo la tradizione si prepara per il 19 marzo(festa di san Giuseppe), una delle prime testimonianze risale al 1889. (per scoprire la ricetta delle zeppole di San Giuseppe clicca qui

L’arte culinaria, un buon vino e tanta musica armonizzano la serata intorno al falò. Tutte le contrade del paese si riuniscono per accedere il falò in compagnia. Al momento dell’accensione, (solitamente al tramonto) il paese si colora di tanti focolai e la musica diventa la protagonista della serata. L’usanza richiama i vecchi ‘sonatori’ del paese , dove insieme ai giovani cantano canzoni del repertorio villamainese. La tradizione vuole che in tarda ora tutte le contrade si riuniscono e insieme si ‘portano le serenate’ a tutti gli abitanti del paese con il nome di Giuseppe ,in segno di un buon augurio per l’onomastico.

Il falò è un momento emozionante, ricco di ricordi e di calore
umano. È Un momento di forte aggregazione in cui si evidenzia il senso di appartenenza, di socialità e di forte amore per la tradizione da parte di tutta la comunità. Tutti i villamainesi in quella serata si sentono spensierati, allegri e uniti. Le tradizioni non devono morire perché ciò che veramente amiamo resta ed è la nostra vera eredità . Noi siamo gli eredi di culti ,tradizioni e bellezza nei piccoli borghi e ‘‘nisciun l’add’ tuccà’!’’

articolo di Graziana Palermo

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