Il tombolo necessita di un’attenta lavorazione per ottenere dei buoni risultati. Ma vi siete mai chiesti come si fa ad arrivare a quel determinato disegno con soltanto dei bastoncini di legno (fuselli) e filo ? Cercherò di darvi delle spiegazioni (per chi fosse curioso di questo argomento una mia collega ha già scritto un articolo inerente al tombolo) attraverso queste interviste fatte alle pizzillare di Santa Paolina, in modo da potervi dare un’idea e conoscere l’esperienza, le difficoltà e tanti punti di vista su questa arte pregiata. In questo articolo ho avuto il piacere di intervistare Mirella Zuzolo che spero non sarà la prima a raccontarci la sua passione.
Da quanto tempo hai iniziato a lavorare il tombolo ?
Allora ho iniziato che avevo dieci anni ad imparare, quindi parecchi anni. Ho iniziato per gioco e poi mi è piaciuto.
Chi sono stati i tuoi insegnanti che hanno trasmesso questo prezioso valore ?
Insegnanti non ce ne erano, ma ho imparato da due vicine di casa da una signora (Giulia) e poi da mia zia Gianna. Un giorno insomma mi sono messa perché volevo imparare, è stato complicatissimo, infatti nella prima applicazione che feci la signora Giulia si pulì le scarpe: con questo gesto ha voluto farmi capire di aver sbagliato il ricamo. Da quell’episodio decisi che dovevo dare il meglio di me stessa lavorando con calma e non con la fretta poi, piano piano, ho avuto modo di migliorare e ora sono contenta dei risultati ottenuti.
Quale tipo di disegno preferisci ?
Allora ci sono diversi tipi di lavorazione: la trina, il torcinio, la mezza passata e fiori. Preferisco tutte queste in un’unica lavorazione.
C’è stata qualche richiesta per un ricamo in particolare ?
Sì l’unica richiesta un po’ particolare fu fatta da una signora di Napoli la quale chiese di fargli un vestitino per un battesimo (cappellino, bavetta e scarpe). È stato davvero impegnativo e a volte ho pensato di non concluderlo, ma alla fine ce l’ho fatta.
In questo periodo ritieni di aver lavorato il tombolo di più rispetto agli altri anni ?
No, anzi in questo periodo ho lavorato veramente pochissimo. Comunque ho avuto dei periodi che ho lavorato molto, precisamente tra il 1995 al 2000 e poi dal 2005 al 2010 dove avevo delle richieste come i centrini da tavola, corredi e coperte, ci sono ancora persone che ci tengono a questa tradizione.
Parlaci un po’ della scuola di tombolo dei tuoi tempi.
Innanzitutto ai miei tempi non esistevano delle scuole di tombolo. La maggior parte di noi ragazzine preferivamo uscire e fare le passeggiate, poi mi sono innamorata del tombolo e quindi nel pomeriggio dopo aver fatto i compiti, anziché uscire, decisi di far parte di quei gruppi di pizzillare, dove ci mettevamo con lo stereo acceso e iniziavamo a ricamare.
Che invito vuoi dare ai giovani per coinvolgerli a imparare a questa arte ?
Il mio invito è di imparare e di prendere l’arte del tombolo come una passione, perché ci vuole tanta pazienza per arrivare a dei buoni risultati, inoltre può servire per mantenere viva la tradizione delle pizzillare di Santa Paolina. Sarebbe un peccato non impararla ed è bello anche tramandarla. Spero che non venga persa.
Ringrazio Mirella Zuzolo per aver accettato di essere intervistata e invito tutti voi a visitare i diversi disegni del tombolo sul suo . Alla prossima !
Autore: Raffaele Bonito